Sebben che siam donne…

Pubblicato il 31 Dicembre 2010

Progetto realizzato con il finanziamento della Regione Toscana (LR. 16/2009 Cittadinanza di genere)
Corso di formazione per promuovere la parità nel mondo del lavoro
progettato da
Isabelle Chabot, coordinatrice
Elena Martini, Alessandra Pescarolo, Anna Scattigno

Il tema
Le trasformazioni sociali e politiche dell’Occidente negli ultimi anni del Novecento (globalizzazione, deindustrializzazione, declino del sindacato e dei partiti, invecchiamento della popolazione) hanno frantumato il modello istituzionale del lavoro, basato su figure di lavoratori relativamente forti e omogenee; hanno creato un netto dualismo tra lavoratori garantiti e tutelati, e lavoratori precari e privi di tutele. In Italia, un’intera generazione di giovani rischia ormai di non avere accesso al mercato del lavoro, e ciò costituisce un aspetto di grave allarme sociale e una
minaccia per la tenuta del già fragile welfare italiano.
La crisi industriale colpisce nelle aree industriali più gli uomini che le donne, ma indebolisce ulteriormente la posizione di queste ultime, riducendo ancora la già ridotta partecipazione femminile al mercato del lavoro, alzando l’inattività femminile, erodendo il Welfare State, rendendo più fragili ed esposte le economie familiari. Mentre un maggiore accesso femminile all’occupazione e una migliore valorizzazione della risorsa che le donne rappresentano recherebbe un contributo rilevante per la ripresa economica.
L’Unione Europea ha enunciato buoni principi per contrastare le discriminazioni di genere nel mondo del lavoro, ma la parità resta una sfida difficile, soprattutto per l’Italia. I vari obiettivi europei che riguardano da vicino le donne possono avere esiti più rischiosi nella cornice italiana.
L’aumento della disponibilità al lavoro delle donne e la flexsecurity, l’individualizzazione delle tutele ai lavoratori, principali obiettivi delle strategie europea dell’occupazione, assumono un significato diverso in un paese dove le tutele ai singoli individui offerte dall’welfare (reddito di inserimento, sussidi di disoccupazione, istruzione, formazione) sono particolarmente deboli. Proprio la contrazione del welfare, invece, è considerata nella crisi come la strategia principale per superare l’esposizione finanziaria. Rimbalzano fra politica e media voci inesatte sull’ampiezza dell’occupazione pubblica in Italia, che è invece sottodimensionata. In questo quadro l’Italia tende a ridurre la spesa sociale in settori, come l’istruzione, che gli altri Governi europei, pur partendo da condizioni di partenza migliore, hanno deciso di non tagliare.
Un secondo aspetto che il corso intende approfondire è dunque il welfare, che tocca direttamente il tema della conciliazione tra tempi di vita e in particolare tempi di cura familiare, e tempi di lavoro. L’innalzamento dell’età pensionabile per le donne del settore pubblico, una misura di parità di per sé positiva, in Italia pone in grave rischio un già precario welfare di tipo familiare, e crea una ulteriore difficoltà di ricambio generazionale in un settore pubblico sottodimensionato, che costituisce per le donne lo sbocco privilegiato del lavoro femminile. Prenderemo in esame
innanzitutto il tema della maternità e della paternità, la cura delle generazioni anziane, i congedi parentali, i servizi all’infanzia.
Il terzo aspetto che il corso intende affrontare è la discussione attorno alle nuove tutele per il lavoro, ai temi della flessibilità, del lavoro atipico e del precariato, che colpiscono anche qui in modo rilevante le giovani generazioni, e le donne.
La questione della leadership femminile è un altro tema rilevante, che sarà particolarmente approfondito nell’ambito delle attività laboratoriali.

Destinatari

  • Insegnanti di scuola superiore, in particolare interessati alle tematiche dell’orientamento
  • (Funzioni obiettivo)
  • Orientatori dipendenti o libero professionisti (consulenti)
  • Operatori dei Centri per l’Impiego
  • Personale operante nei Settori formazione o risorse umane di Enti e Istituzioni
  • Referenti dei CPO di Enti e Istituzioni

Finalità e Obiettivi formativi

  • Formare un sapere critico sulle tematiche della parità
  • Rilevare l’adozione di effettive misure di parità all’interno delle organizzazioni e specificamente in relazione a: criteri di valutazione delle performance e del potenziale, percorsi professionali di sviluppo, gestione della maternità/paternità (prima, durante, dopo)
  • Riconoscere e studiare l’impatto prodotto dalla progressiva femminilizzazione delle organizzazioni (modelli organizzativi, modelli decisionali, modelli di leadership)
  • Rilevare l’impatto che una gestione delle persone esplicitamente favorevole alla maternità/paternità potrebbe avere nei contesti lavorativi di appartenenza delle/dei partecipanti

Modalità organizzative e tempi di svolgimento
Il percorso formativo, della durata di tre mesi si articola in sei incontri pomeridiani di 2 ore, quattro incontri pomeridiani di 3 ore e un seminario conclusivo di 3 ore.

Complessivamente, l’impegno è di 27 ore distribuite come segue:

1 – Sei Lezioni di 2 ore (12 ore) con cadenza settimanale, per un inquadramento concettuale svolto
dai seguenti esperti:

  • Alessandra Pescarolo: ricercatrice dell’Istituto regionale per la programmazione economica della Toscana (IRPET), dove dirige l’area “Società”. Studia da anni la relazione fra genere e lavoro, nel quadro delle trasformazioni della famiglia e dei diversi regimi di Welfare. Coordina per la Regione Toscana il Rapporto sul lavoro femminile, nel cui ambito ha svolto sistematiche indagini su questi temi. Sta inoltre coordinando, nell’ambito della legge sulla cittadinanza di genere di Regione Toscana, il primo Rapporto sulla condizione economica e lavorativa delle donne. È tra le fondatrici della Società italiana delle storiche
  • Letizia Mencarini: Professore Associato in Demografia alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Torino. I suoi interessi di ricerca riguardano le dinamiche demografiche (fecondità e migrazioni), il ciclo di vita e la formazione della famiglia, l’uso tempo e l’ottica di genere. È membro dello “Scientific Board” della rivista internazionale Population Review e dell’Editorial board delle riviste Polis e Genus. È stata responsabile della parte italiana del progetto Galileo 2008-2009 “Cost of children in term of time use along the life course in Italy and France”, finanziato dall’Università Italo-Francese; coordinatore nazionale del progetto “Temps de vie” con l’Università di Paris I, Sorbonne (2004-2007); partner, con Istat, del progetto “Gender roles, parenthood and fertility: the 2003 Time Use Survey” (2005-2010).
  • Manuela Naldini: È Professore Associato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Torino in Sociologia dei processi culturali e comunicativi, dove attualmente insegna sociologia della famiglia. Insegna anche Genere e Società al Corso Interfacoltà della Magistrale in Sociologia sempre presso la stessa Università. È in corso di stampa il volume scritto insieme a Chiara Saraceno, Conciliare famiglia e lavoro: vecchi e nuovi patti tra i sessi e tra le generazioni, Bologna, Il Mulino, (in stampa)
  • Luca Salmieri: Dottore di Ricerca in Metodologie delle Scienze Sociali presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli, è attualmente Ricercatore di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi, presso la Facoltà di Sociologia dell’Università di Roma 1 “La Sapienza”; è responsabile delle attività di orientamento e comunicazione della Facoltà di Sociologia. Ha contribuito al fascicolo di Genesis “Flessibili/Precarie (VII,1-2 ) con un articolo intitolato: Dentro, ma in basso. Le donne nel mercato del lavoro post-fordista.
  • Marina Piazza: Sociologa, si occupa in modo prevalente (attraverso ricerche e attività di formazione, consulenza, partecipazione a convegni) dell’analisi delle nuove soggettività femminili e delle trasformazioni dei comportamenti delle donne sia in ambito lavorativo che familiare che sociale. Negli ultimi dieci anni sono stati tre i fulcri di attenzione della sua ricerca: 1) la tematica della conciliazione tra tempi di vita e di lavoro, a partire dal 1995, con la partecipazione in qualità di esperta per l’Italia al network UE “Family & work”. Ha coordinato numerosi progetti, in particolare sulla condivisione dell’attività di cura tra maschi e femmine, sull’educazione alle differenze di genere e sulle misure di conciliazione all’interno delle aziende. 2) La tematica della presenza delle donne nei luoghi decisionali, particolarmente presente negli anni della sua presidenza della Commissione nazionale Parità presso Palazzo Chigi (2000-2003). 3) La tematica delle transizioni e dei passaggi d’età nelle donne.
  • Roberta Nunin: Iscritta all’Albo degli avvocati dei Foro di Udine dal 1994, è Professore associato di Diritto del lavoro presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trieste. E’ delegata del Rettore in seno alla Commissione pari opportunità dell’Ateneo triestino, nonché componente di nomina rettorale del Comitato per la prevenzione del fenomeno del mobbing. Da diversi anni è coordinatrice dei Corsi “Donne, Politica e Istituzioni”, realizzati all’Università di Trieste. Tra i temi di ricerca, si segnalano la tutela dei genitori lavoratori, il diritto antidiscriminatorio, la tutela della salute e la sicurezza sul lavoro (anche sotto il profilo dello stress lavoro-correlato e del contrasto ai fenomeni di mobbing), lavoro minorile, lavoro atipico, dimensione sociale del mercato unico europeo e sviluppo delle relazioni sindacali sovranazionali a livello comunitario.

2 – Quattro incontri per Attività laboratoriali di 3 ore (12 ore), con cadenza settimanale, per approfondire i temi e impostare ipotesi di ricerca o di progettazione da  applicare nei contesti lavorativi dei/delle partecipanti.

  • 1 – Identità di genere, istruzione e orientamento al lavoro
  • 2 – Work-family-personal balance: conciliazione tra tempi di lavoro, di cura e di vita:
  • 3 – Leadership femminile: tra modelli organizzativi e sviluppo di competenze

Conducono i laboratori:

  • Laboratorio 1Marta Franci: Laureata in Sociologia del lavoro alla facoltà di Scienza dell’Educazione dell’Università di Firenze, ha acquisito delle competenze nel campo della psicologia presso la Facoltà di Psicologia dell’Università di Roma (1982/1985). Libera professionista, cotitolare della Associazione Professionale Studio Ricerche Sociali di Bibbiena dal 1994, è esperta in orientamento e formazione professionale per giovani e adulti; progettista e docente in percorsi di empowerment femminile e di autoimprenditorialità. Consulente per piani di sviluppo territoriale, di impresa sostenibile e di promozione turistica. Coadiutrice nell’analisi delle politiche di lotta alla povertà e all’esclusione sociale, nell’ambito del Network Europeo degli Esperti indipendenti sull’inclusione sociale. Consigliera di Sorveglianza di Coop Centro Italia dal 2009. Dall’Ottobre 2004 all’Aprile 2007 è stata membro della Commissione Pari Opportunità del Comune di Bibbiena.
    Tutor d’aula: Giacomo Viggiani, laureato in Scienze Filosofiche con una tesi sull’identità del soggetto post-moderno tra gender e post-gender. Attualmentesi sta perfezionando in Epistemologia all’università di Firenze e frequenta il Dottorato di ricerca in Filosofia del diritto presso l’università di Genova. È stato nominto Direttore Scientifico del centro studi giuridico Lenford all’interno del progetto europeo Equal-jus
  • Laboratorio 2Nunzia Pandoli: Consulente d’impresa e formatrice, è presidente dell’Associazione AdAtta, che promuove azioni per il contrasto alle discriminazioni di genere e alle molestie morali verso le lavoratrici, per il superamento degli stereotipi e la valorizzazione delle differenze e delle competenze femminili. Laureata in Sociologia economica e titolare di un Master ISTAO in gestione d’impresa si è sempre occupata di problematiche di genere e di sviluppo delle risorse femminili. Dal 1996 progetta, coordina e conduce corsi di sviluppo imprenditoriale e manageriale, interventi per la valorizzazione del personale e di cambiamento delle culture organizzative in imprese, associazioni imprenditoriali ed enti pubblici, affrontando i vari aspetti della gestione delle risorse umane con particolare attenzione alla gestione differenze di genere, alle competenze e ai percorsi di carriera femminili. Ha collaborato alla ricerca IRPET-Regione Toscana “Carriere femminili con tempi maschili”. Negli ultimi anni ha concentrato l’attenzione su due aree tematiche con progetti mirati su:- maternità, lavoro e conciliazione dei tempi di vita e di lavoro – rischi psicosociali e salute organizzativa, valutazione del rischio stress lavoro- correlato.
    Tutor d’aula: Francesca Maria Casini, laureata in Pedagogia, ha insegnato Lettere nelle Scuole Medie Statali fino alla pensione. Ha fatto parte della Commissione Pari Opportunità del Provveditorato agli Studi di Firenze fin dalla sua istituzione, promuovendo moltissime iniziative all’interno della scuola per favorire il rispetto delle differenze di genere.
  • Laboratorio 3Elena Martini: Formatrice e consulente di Direzione, si occupa dal 1988 di gestione e sviluppo delle risorse umane in organizzazioni pubbliche e private. Successivamente alla laurea in Lettere Moderne, ha completato il proprio percorso di studi con una specializzazione in Psicosociologia. Dal 2002 è docente a contratto di Sociologia delle organizzazioni, Formazione delle risorse umane, Organizzazione e gestione delle risorse umane presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Firenze. Durante il suo percorso professionale si è occupata di formazione e valorizzazione del personale in Enti della Pubblica Amministrazione e in grandi aziende del settore privato, interessandosi a più riprese allo sviluppo professionale delle donne nelle organizzazioni. Ha svolto due attività pluriennali di ricerca a livello nazionale: la prima relativa alla Legge 125/1991 (Azioni positive per la realizzazione della parità uomo-donna nel lavoro), con il coinvolgimento di tutte le Aziende Cooperative della Grande Distribuzione Organizzata; la seconda inserita nel Progetto Equal, dedicata all’approfondimento del tema Maternità e sviluppo professionale nelle organizzazioni bancarie. Nell’ambito di questa seconda ricerca ha elaborato, con Luigi Padovese, Il modello di gestione delle risorse umane implementato da alcune delle organizzazioni bancarie coinvolte nel Progetto per favorire l’informazione, la formazione e il riconoscimento delle competenze delle lavoratrici in maternità. È tra le ideatrici del corso di formazione “Sebben che siamo donne”.
    Tutor d’aula: Vanessa Moi, laureata in Lingue e Letterature Straniere con una tesi dedicata alla narrativa breve di Mary Shelley, Attualmente frequenta un Dottorato di ricerca in Linguistica, e si occupa principalmente di comunicazione via web e di studi semantici, con specifico riferimento alle questioni di genere.

3 – Un seminario conclusivo (3 ore): Seduta plenaria di condivisione delle ipotesi di ricerca e di progettazione elaborate nei laboratori.

Dove:
Gli incontri si svolgono presso le sedi della Provincia di Firenze:
– Sala Nicola Pistelli, Palazzo Medici-Riccardi via Cavour 1 (Lezioni, Laboratorio 1, seminario conclusivo)
– Sala della Palazzina, via Cavour 37 (Laboratorio 2)
FIRENZE