Per una didattica della storia “mista”
Riflessioni e proposte a margine del seminario SIS-ISEC
di Nathalie Bardey
Nell’ambito del suo impegno per il settore didattico la Società Italiana delle Storiche sta pianificando una serie di incontri per riflettere sull’insegnamento della storia con un approccio di genere. Uno degli obiettivi di queste iniziative è di promuovere la stesura di un manuale di storia “mista” (per le scuole superiori o, più probabilmente, rivolto alle/agli insegnanti) e il seminario Per una didattica della storia “mista”, organizzato recentemente dalla SIS e la fondazione ISEC di Sesto San Giovanni, ne costituisce una tappa. Prima della pubblicazione del resoconto dell’evento, nel prossimo numero di “Genesis” a cura di Monica Di Barbora, vorrei brevemente porre l’accento su alcuni punti a mio avviso rilevanti.
Il primo riguarda l’esistenza in Italia di una serie di esperienze concrete per insegnare la storia in un’ottica di genere. Alcune di esse sono state al centro del seminario di Sesto San Giovanni. La qualità delle relazioni e il modo in cui sono state presentate al pubblico formano già un materiale utilizzabile da insegnanti desiderose/i di promuovere una storia “mista”.
Il secondo concerne il metodo sviluppato. Nella maggior parte degli esempi esposti, infatti, le professoresse hanno mostrato come procedano, interrogando le fonti che trattano delle problematiche di genere, per costruire insieme agli studenti la trama della lezione. Tuttavia, raramente questi documenti compaiono nei manuali di storia, e molto spesso anche le immagini ad essi relative pubblicate nei libri scolastici hanno più un valore di illustrazione che di fonte storica.
In ultimo luogo, è emerso come sia essenziale partire dalle rappresentazioni proprie dei giovani per elaborare un’ampia riflessione sulle questioni di genere.
Anche se tale seminario ha permesso di far conoscere queste riflessioni e pratiche didattiche, la sua portata è comunque limitata. Per migliorarne la diffusione e mettere in contatto le/gli insegnanti che integrano un approccio di genere al loro insegnamento, mi sembra importante che la SIS metta stabilmente a loro disposizione uno spazio. Si potrebbe pensare a una pagina del sito web che possa ospitare fonti, esempi di lezioni o di percorsi alternativi. Ovviamente, il gruppo di lavoro sulla didattica della SIS avrebbe il compito di valutare la pertinenza delle fonti e delle iniziative proposte e si assumerebbe la gestione di un forum dedicato alla condivisione di queste esperienze.
Penso sinceramente che un’iniziativa di questo tipo possa contribuire concretamente alla realizzazione di un manuale di storia “mista”.
Nathalie Bardey
novembre 2013