Seminario “Immaginario e studi di genere”- incontro su: L’eroina romantica e il melodramma dell’Ottocento, Salerno, 29.04.2013

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Pubblicato il 25 Aprile 2013

Seminario “Immaginario e studi di genere”- incontro su: L’eroina romantica e il melodramma dell’Ottocento

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Data evento: 29 aprile 2013,

Organizzano: SIS (Società Italiana delle Storiche), Università di Salerno: Dipartimento di Studi Umanistici – Dottorato in Italianistica, e OGEPO (Osservatorio per la diffusione degli studi di Genere e la cultura delle Pari Opportunità)

Incontro con SIMONETTA CHIAPPINI (Società Italiana delle Storiche)

“FOLLIE, FOLLIE!” Trasgressione e sacrificio nell’eroina romantica 

29 aprile 2013, ore 12.30, Campus di Fisciano (SA), Aula 11 Lettere

Introduce:

Federico Sanguineti

Simonetta Chiappini musicologa, soprano lirico, collabora con istituzioni internazionali come il Rossini Opera Festival e la Columbia University. Ha ideato e condotto spettacoli in collaborazione col Museo Archeologico di Firenze e la Fondazione Toscana Spettacolo, è membro della Società Italiana delle Storiche. Si interessa di storia del melodramma, con particolare attenzione agli aspetti antropologici della vocalità. Tra le sue pubblicazioni figurano “Folli, sonnambule, sartine. La voce femminile nell’Ottocento italiano” (Le Lettere 2006), il contributo sul melodramma negli “Annali della Storia d’Italia (Risorgimento)”: “La voce della martire. Dagli evirati cantori all’eroina romantica” (Einaudi 2007); “O Patria mia. Passione e identità nazionale nel melodramma italiano dell’Ottocento” (Le Lettere 2011); “From the People to the Masses: Political Developments in Italian Opera from Rossini to Mascagni” in “The Risorgimento Revisited” (Palgrave Mcmillan 2012).

Se lo stretto legame tra voce e sessualità ce lo insegna la fisiologia, quello tra immaginario erotico e canto può essere esplorato negli affascinanti meandri dello spettacolo musicale: dai fasti dei castrati, macchine della meraviglia vocale barocca, al culto delle prime donne del melodramma, fino all’ambiguità vocale delle rock star dei nostri giorni. La voce della “diva”, donna, uomo, castrato, bisessuale, androgino, travestito/a suscita l’incanto erotico dell’ambivalenza, oltrepassa i limiti di genere, allude alla polimorfa natura sessuale ed erotica dell’idolo. Tuttavia, in un preciso periodo storico, nel melodramma dell’Ottocento, ruoli vocali e identità sessuale assunsero un rispecchiamento biologico esemplare: abolito il cantante evirato, nuove voci giovani, eroiche e chiaramente differenziate in maschio (tenore) e femmina (soprano) occuparono i palcoscenici incarnando, attraverso la proposta di una netta dicotomia di genere, un nuovo modello di famiglia e di relazione sessuale, sostenuto da un preciso intento di rifondazione civile e nazionale.

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